Joint venture tra due giovani laureati e il designer Saket Sethi, l’architetto dell’energia

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Joint venture tra due giovani laureati e il designer
Saket Sethi, l’architetto dell’energia

Una joint venture tra due giovani laureati della Vanvitelli e uno dei più famosi designer indiani. La cultura del Design internazionale, la capacità di mettere insieme le linee
pragmatiche ed essenziali della cultura occidentale con le sofisticate e calde atmosfere orientali, le esperienze della tradizione artigianale elaborate attraverso l’alta ricerca
tecnologica hanno travato un punto di sintesi nella inedita intesa che Sebastian Cacciapuoti e Vincenzo Falcone, due giovani laureati del Dipartimento di Architettura e Disegno Industriale dell’Università della Campania, hanno da poco siglato con il famoso designer e architetto indiano Saket Sethi, già fondatore e socio prioritario dello studio Archilogics, con sede a Mumbai e Barcellona.

Sarà lui il protagonista della conferenza curata da Elena Manzo, che si terrà mercoledì 21 novembre 2018, alle ore 10.30, presso l’Aula Magna del Dipartimento di
Architettura e Disegno Industriale, nell’abazia di San Lorenzo ad Septimum in Aversa.

Saket Sethi, per la prima volta in Europa, mostrerà i suoi progetti e ci racconterà di se, della sua formazione, dei temi della sua ricerca, della sua straordinaria abilità nella
progettazione 3D, di quando ha lasciato l’India per andare a studiare, prima, alla Woodbury Universiy di Los Angeles, dove si è laureato; poi, alla UC Berkeley, per specializzarsi in Digital Design e, quindi, alla New York University, per il diploma in Interior Design.

E’ da qui che è iniziato il suo percorso di investigazione nel “progetto della modernità” e di come trasferire le sue esperienze occidentali nelle vibrazioni energetiche, nella
spiritualità etica e nella ricercata manualità artigianale, che hanno da sempre contraddistinto il Design del suo Paese. Su queste premesse, infatti, sono scaturiti i suoi
più elogiati progetti, dal Being Human Office, realizzato nel 2012 per Salman Khan a Bandra (Mumbai, India) ai tavoli da caffe Crochet, disegnato nel 2016 e Petaloid, del
2017 o alla trasformazione del suo stesso studio di Mumbai. Ma Sethi si è confrontato anche con la complessità dello spazio architettonico dei più diversificati edifici, come
quando ha vinto nel 2006 la gara a inviti per la “Aditya Birla Science and Tecnology Center” da costruire su 45.000 metri quadri a Navi Mumbai o ha terminato il complesso
progetto della villa Rangeshwar estesa su un’area di 2.500 metri quadri a Palghar, Maharashtra (India), con il primo tetto green realizzato in India e caratterizzata, al suo
esterno, da un inedito tempio induista a forma di uovo, completamente ricoperto da tessere di Bisazza, dentro cui si respira un’atmosfera calda e avvolgente e dall’acustica
perfetta. Il suo lavoro ottiene il riconoscimento internazionale e gran parte dei suoi lavori trovano spazio in alcune delle più rinomate riviste internazionali del settore, come
Elle Decor, Interior e Domus Italia, che a ottobre gli ha dedicato l’entusiastico articolo Saket Sethi, the architect of energy.

Anche Sebastian Cacciapuoti e Vincenzo Falcone, entrambi di San Marcellino un comune della provincia casertana, hanno avuto un percorso di formazione articolato e
internazionale: laureatisi, il primo, nel 2013 in Architettura Magistrale con una tesi seguita da Corrado Di Domenico sul progetto di un museo di arte contemporanea per Buonos Aires e, il secondo, nel 2016, in Architettura degli Interni e per l’Autonomia con una tesi in Luxury Retail Design del brand Loro Piana, seguita da Elena Manzo, si sono arricchiti di esperienze a Barcellona, Amsterdam, Madrid e Milano.

Venuti in contatto di Saket durante un soggiorno spagnolo, su questa comune base, sui loro entusiasmi e sui condivisi programmi per il futuro, recentemente, hanno dato vita a
una nuova società progettuale Archilogics Smartlab Studio, con sede a Barcellona, Mumbai, Milano e Aversa. Ora vogliono condividere questa proficua e esemplare esperienza con il loro territorio di origine, tant’è che già si stanno pianificando e siglando accordi di collaborazione scientifica e professionale con l’Università della Campania “Luigi Vanvitelli”.

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